Il bonus ristrutturazioni 2020 permette di portare in detrazione fiscale il 50% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione edilizia entro il limite massimo di 96.000 euro. I lavori di ristrutturazione che inclusi dell’incentivo sono le spese di manutenzione straordinaria nelle singole unità abitative, mentre le spese per le manutenzione ordinaria sono ammesse al beneficio fiscale solo per i condomini.
Il bonus per la ristrutturazione è stato prorogato anche per l’anno 2021, quindi è possibile usufruire della detrazione anche per i lavori iniziati dopo il 31 dicembre 2020.
Vediamo ora insieme quali sono i lavori di ristrutturazione per i quali è possibile beneficiare dell’incentivo, come si richiede e quali documenti bisogna conservare.
I lavori di ristrutturazione ammessi
Il bonus ristrutturazione 2020 consiste in una detrazione fiscale del 50% per i contribuenti che svolgono lavori di manutenzione straordinaria in edifici singoli e manutenzione anche ordinaria nei condomini.
L’incentivo spetta nella misura del 50% delle spese ammesse in detrazione ed è suddiviso in dieci quote annuali.
Il bonus casa 2020 è stato prorogato anche per l’anno fiscale 2021.
Le spese ammesse in detrazione per lavori di manutenzione straordinaria eseguiti su edifici singoli e di manutenzione ordinaria sui condomini devono riguardare:
- interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia sulle singole unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale e sulle loro pertinenze
- interventi eseguiti per ricostruire o ripristinare lo stato dell’immobile danneggiato da eventi di calamità naturale
- interventi di costruzione di autorimesse o posti auto
- lavori volti a eliminare le barriere architettoniche
- interventi che abbiano come scopo quello di prevenire il rischio di atti illeciti (realizzazione di cancelli, grate, porte blindate e simili)
- interventi con finalità di risparmio energetico
- lavori che abbiano come scopo l’adozione di misure antisismiche
- lavori per la bonifica dall’amianto
- interventi per la sicurezza domestica o per evitare infortuni domestici
- apparecchi di rilevazione di gas
- montaggio di vetri antinfortunio
Tra le spese ammesse rientrano anche le prestazioni rese da professionisti collegate al tipo di intervento, nonché le spese per effettuare le perizie e i sopralluoghi, gli oneri di urbanizzazione, compensi per le relazioni di conformità dei lavori, IVA, imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunce di inizio lavori.
Chi può beneficiare degli incentivi di ristrutturazione
La detrazione per i lavori di ristrutturazione spetta nella misura del 50% sulle spese sostenute entro il limite massimo di 96.000 euro ed è fruibile da tutti i contribuenti soggetti alle imposte sui redditi che ricadano in una delle seguenti categorie:
- Proprietari o nudi proprietari dell’immobile oggetto di ristrutturazione
- Usufruttuari, titolari del diritto di uso o di abitazione
- Locatari o comodatari
- Soci di cooperative divise e indivise
- Imprenditori individuali, per quegli immobili che non rientrano tra i beni strumentali
- Soggetti che fanno parte di società semplici, snc, sas, imprese familiari alle stesse condizioni degli imprenditori individuali
È possibile beneficiare del bonus ristrutturazioni anche se vengono eseguiti i lavori in proprio, limitatamente alle spese sostenute per l’acquisto del materiale.
Incentivi ristrutturazione: come si richiede
Il bonus ristrutturazione si richiede in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi annuale. Per ricevere il 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 96.000 euro bisogna indicare l’ammontare degli oneri sostenuti tramite nel modello 730 oppure nel Modello Redditi.
L’agevolazione fiscale viene ripartita in 10 rate annuali di pari importo e per ottenere la detrazione bisogna presentare la dichiarazione dei redditi per dieci anni di seguito. La detrazione spetta solo se c’è capienza fiscale, cioè se in tutti i dieci anni è stato prodotto un reddito imponibile per il quale è stata versata la relativa imposta sui redditi.
La documentazione che bisogna conservare in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle entrate è la seguente:
- le abilitazioni amministrative, quali concessione edilizia, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori, in base alla tipologia di lavori da eseguire
- le ricevute di pagamento IMU, qualora dovuta
- delibera dell’assemblea condominiale circa l’approvazione dell’esecuzione dei lavori e la tabella di ripartizione degli oneri
- comunicazione all’ASL per la sicurezza dei cantieri, se obbligatoria per la tipologia di lavori
- le fatture dei lavori di ristrutturazione
- i bonifici bancari relativi alle spese sostenute
La documentazione va conservata ed esibita in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle entrate.
Ecobonus 2020
L’ecobonus 2020 è un’agevolazione fiscale fruibile per gli interventi strutturali di riqualificazione energetica o la messa in sicurezza degli edifici. In particolare si tratta d’interventi di riqualificazione energetica, interventi per la riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
La detrazione del 110% spetta per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e l’importo è ripartito in 5 rate di pari importo.
Il super bonus è rivolto a:
- condomini
- persone fisiche per gli interventi su singole unità immobiliari e al di fuori delle attività di impresa o professioni
- istituti autonomi case popolari o aventi le stesse finalità, per gli immobili di loro proprietà o quelli gestiti per conto dei comuni e adibiti all’edilizia residenziale pubblica
- organizzazioni non lucrative di attività sociale
- associazioni e società sportive dilettantistiche sugli immobili destinati a spogliatoi.
Il bonus non spetta alle imprese, tranne per quanto riguarda l’ipotesi di unità immobiliari possedute da imprese all’interno di condomini e limitatamente ai lavori eseguiti sulle parti comuni.
La novità rappresentata da questa agevolazione riguarda il meccanismo di sconto in fattura e alla possibilità di cessione del credito d’imposta alla banca. In questo modo le famiglie hanno modo di fare i lavori in casa anticipando il costo dei lavori, con una successiva cessione del credito d’imposta alla banca e ottenendo così il rimborso immediato della spesa sostenuta.
L’alternativa è cedere il credito d’imposta all’impresa che realizza i lavori e sarà l’impresa stessa a utilizzare la somma in compensazione con il pagamento delle imposte oppure cedere il credito alle banche.
Resta comunque la possibilità di chiedere l’agevolazione fiscale direttamente tramite la dichiarazione dei redditi e ricevere la detrazione ripartita in 5 anni.